Sono doverosi alcuni chiarimenti in merito allo studio intrapreso dal…
Ipnosi terapia contro il fumo e Psicoterapia Counselling (Life Coach)
L’Ipnosi clinica è una semplice ed efficace metodologia che può essere applicata alla medicina ottenendo risultati anche sorprendenti.
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) il fumo di tabacco rappresenta la seconda causa di morte nel mondo e la principale causa di morte evitabile .Inoltre, oltre a ridurre sensibilmente l’aspettativa di vita, costituisce un fattore di rischio per l’insorgere di patologie come cardiopatie, ictus, infarti, malattie respiratorie e tumori. E’ un’abitudine molto diffusa come dimostrano le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che arriva a definire il fumo come “la più grande minaccia per la salute nella Regione Europea”. L’OMS calcola che quasi 6 milioni di persone perdono la vita ogni anno per i danni da tabagismo, fra le vittime oltre 600.000 sono non fumatori esposti al fumo passivo.
Il fumo uccide una persona ogni sei secondi ed è a tutti gli effetti un’epidemia fra le peggiori mai affrontate a livello globale.
Il totale dei decessi entro il 2030 potrebbe raggiungere quota 8 milioni all’anno e si stima che nel XXI secolo il tabagismo avrà causato fino a un miliardo di morti.
Si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco in Italia dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età (ISTAT, 2012) e secondo il Rapporto fumo 2015, realizzato in collaborazione con la Doxa dall’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga dell’Istituto superiore di sanità, in Italia fumano circa 10,9 milioni di persone, di cui il 25,4%maschi e 18,9% femmine. Il consumo medio di sigarette al giorno si conferma intorno alle 13 sigarette. Oltre il 75% di fumatori consuma più di 10 sigarette al giorno.
SCARICA QUI IL RAPPORTO FUMO 2015 – PARTE 1 – PARTE 2
Il fumo non è responsabile solo del tumore del polmone, ma rappresenta anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche, fra cui la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) ed è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare: un fumatore ha un rischio di mortalità, a causa di una coronaropatia, superiore da 3 a 5 volte rispetto a un non fumatore. Un individuo che fuma per tutta la vita ha il 50% di probabilità di morire per una patologia direttamente correlata al fumo e la sua vita potrebbe non superare un’età compresa tra i 45 e i 54 anni.
In generale, va considerato che la qualità di vita del fumatore è seriamente compromessa, a causa della maggiore frequenza di patologie respiratorie (tosse, catarro, bronchiti ricorrenti, asma ecc.) e cardiache (ipertensione, ictus, infarto ecc.) che possono limitare le attività della vita quotidiana.
In questi anni a livello sia nazionale che internazionale si stanno sempre più sviluppando interventi di prevenzione e di cura per affrontare “questa epidemia” in modo complessivo.
Il tabacco provoca più decessi di alcol, aids, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. L’epidemia del tabacco è una delle più grandi sfide di sanità pubblica della storia. L’OMS ha definito il fumo di tabacco come “la più grande minaccia per la salute nella Regione Europea”.
Il tabacco è una causa nota o probabile di almeno 25 malattie, tra le quali broncopneumopatie croniche ostruttive ed altre patologie polmonari croniche, cancro del polmone e altre forme di cancro, cardiopatie, vasculopatie.
Il tabacco rappresenta un grave problema per la salute nell’UE e nel mondo, con circa un miliardo di fumatori, di cui circa l’80% vive in paesi a basso e medio reddito, nei quali il carico di malattia e mortalità collegato al tabacco è più pesante. Il 70% dei consumatori inizia i a fumare prima dei 18 anni di età e il 94% prima dei 25 anni.
A livello mondiale, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stima che il consumo di tabacco uccida attualmente quasi 6 milioni di persone ogni anno. Tale cifra potrebbe raggiungere gli otto milioni entro il 2030 se non si prendono provvedimenti volti a invertire questa preoccupante tendenza.
In Europa, il fumo uccide, ogni anno circa 700.000 persone, il che rende il consumo di tabacco il principale rischio evitabile per la salute.
Milioni di cittadini dell’UE soffrono di malattie correlate al fumo, tra cui cancro, malattie cardiovascolari e malattie respiratorie. Circa il 50% dei fumatori muore in media 14 anni prima e chi fuma è affetto per più anni da condizioni precarie di salute nel corso
Germania e Italia sono i mercati di maggior consumo: rispettivamente, 103 miliardi e 86 miliardi di sigarette. Considerando le stime per l’anno 2012, tra tutti i Paesi di cui possediamo il dato quello con la percentuale più alta di persone over-15 che fumano tutti i giorni è la Turchia (resta valido il detto “Fumare come un turco!), con il 23,8%. Il Paese più “virtuoso”, quello con la percentuale inferiore, è l’Islanda (13,8%), seguita da Norvegia (16,0%) e Nuova Zelanda (16,5%). L’Italia arriva al 22,1%.
Smettere di fumare è possibile a patto che lo si voglia realmente. Vi sono possibilità di riuscire ad ottenere ottimi risultati anche in pochissime sedute, ma è fondamentale l’approccio mentale del tabagista che desidera togliere completamente questa abitudine voluttuaria.
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